mercoledì 14 marzo 2012

Interrogazione, risposta del Sindaco e Intervento in Consiglio Comunale sulla problematica "Affidamento Gara d'Appalto Rifiuti Solidi Urbani" e la Ns. risposta all'Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici..









Allegato all’ interrogazione n° 1391 del 31 gennaio 2012 “Gara Appalto R.S.U”
Consiglio Comunale del 12.03.2012


La questione che tratta questa interrogazione ha ormai origini lontane che hanno inizio nel 2009, e che la stessa ha bisogno di un po’ di cronistoria per meglio addentrarci nell’ argomento.
Nel giugno del 2009 che fu indetta una gara d’appalto per soli tre mesi per la raccolta dei rifiuti sul territori del comune di Casapulla.
Questa gara, fu affidata alla Esogest Ambiente s.r.l. ed ebbe inizio il 1° luglio e aveva una durata per un periodo di soli giorni 92 (novantadue);
Stranamente il contratto invece di essere sottoscritto tra le parti all’inizio del servizio, venne firmato solamente il 28 settembre a due giorni dalla scadenza dello stesso e dallo stesso per miracolo emergeva che non era più per tre mesi, ma che lo stesso era diventato di mesi sei e che scadeva non più il 30 settembre ma  il 31 dicembre dello stesso anno;
che il 04.01.2010 con determina n° 01 Prot. 457 del 15.01.2010 a firma Responsabile del Servizio in evidente contrasto con la Normativa Nazionale ed Europea sugli appalti ), veniva prorogato il servizio in questione senza determinarne la scadenza e senza una eventuale trattativa economica migliorativa per l’Ente;
Diverse furono le Ns. segnalazioni sulla anomala procedura di affidamento, sulla tardiva firma del contratto tra le parti, sull’allungamento del servizio da tre a sei mesi e sulla proroga del servizio data nel gennaio 2010;
Sulla stessa questione furono presentate anche delle interrogazioni in Consiglio Comunale la n° 16 del 27.04.2010 e la n° 12 del 14.06.2011, dove venne risposto che il Responsabile del Servizio dopo il rinnovo del servizio avrebbe provveduto ad effettuare una nuova gara d’appalto, badate bene eravamo nel 2010. Ricordo benissimo che in quella occasione venne anche risposto che l’amministrazione si rimetteva alle decisione della Magistratura, visto che fu inoltrata una segnalazione al Commissariato di Governo, alla Prefettura di Caserta e alla Procura di Santa Maria C.V. Come si può riscontrare dagli eventi appena citati, da consiglieri responsabili, e voglio ribadirlo, lo siamo sempre stati, abbiamo per tempo avvisato l’amministrazione di quanto non ci sembrava corretto o di qualcosa che non era stato messo nell’alveo della legittimità.
Dopo queste affermazioni, ci ritenemmo liberi di agire a 360° visto che le Ns. osservazioni sull’intera procedura erano state svilite o ignorate dopo che motivatamente erano state poste all’attenzione di chi governa la cittadina nei tempi e nei modi previsti dalla politica.
Inoltrammo allora, anche una dettagliata segnalazione all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Roma, dove in modo analitico si presentavano gli atti prodotti dall’Amministrazione.
Il giorno 24 gennaio u.s. mi è stata recapitata una nota dell’Autorita di Vigilanza dove dettagliatamente venivano confermati tutti i Ns. dubbi, anzi venivano evidenziate tutte le illegittimità che partivano dalla gara dei tre mesi, al contratto che la prolungava a sei,  fino ad arrivare alla proroga del servizio che veniva definita  del tutto irregolare e priva di fondamento.
Nella stessa si faceva esplicito richiamo alla procedura negoziata indetta per tre mesi e per un importo sotto soglia di € 159.918,00 a cui aveva fatto seguito la stipula di un contratto di sei mesi che provava l’errato calcolo dell’importo di gara nonché artificioso frazionamento dello stesso, in evidente violazione dell’art. 29 del Codice degli appalti e della delibera n°99 del 2009.
Dalla nota, si riscontrava anche che tra l’Autorità di Garanzia e il Comune già c’era stata una corrispondenza diretta nell’ottobre del 2010 dove l’Ente aveva inviato anche una propria documentazione e che proprio su questa si era pronunciata l’Autorità evidenziando tutte le irregolarità sull’intera procedura.
La stessa nota, invitava non solo chi ha interpellato  ma anche il Responsabile del Servizio Tecnico di rispondere nei trenta giorni e informare l’Autorità di garanzia sulle iniziative intraprese nel frattempo, pena l’avvio di un procedimento e gravi sanzioni, nonché il deferimento al Consiglio dell’Autorità.
Noi, nei tempi previsti abbiamo risposto su tutto quanto era necessario per competenza e conoscenza e abbiamo in modo dettagliato chiarito per quanto possibile, che  la situazione è ancora oggi, nei fatti la stessa dal 2009.
Adesso in modo sereno, aspettiamo le decisione dell’Autorità di Garanzia sui Contratti Pubblici per poi riservarci di inoltrare ulteriore nota agli organi preposti giuridici e contabili che dovranno anche loro pronunciarsi sulla vicenda, che a nostro avviso ha provocato uno squilibrio di competitività e di svantaggio per chi poteva regolarmente partecipare ad una nuova gara.
Casapulla li 12.03.2012
           
                                                                       I Consiglieri Comunali

                                                                         Giuseppe Piantieri

                                          Andrea Martusciello 


Interrogazione, risposta del Sindaco e Intervento in Consiglio Comunale sulla problematica del Parco Moselli.



                                                                                              



                                                                                                Al Presidente del Consiglio Comunale
         di Casapulla
      piazza Municipio
      C A S A P U L L A
                                                                                                                     
                                                                                             

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta e orale inerente il P.co Moselli


I  sottoscritti Giuseppe Piantieri e Andrea Martusciello in qualità di Consiglieri Comunali nel pieno svolgimento dei propri compiti istituzionali e nel rispetto del regolamento comunale, intendono essere messi a conoscenza sulla questione in oggetto.

Premesso che:

-         quasi tutti gli abitanti storici della Ns. cittadina, ricordano la conformazione della zona in questione (Vasche di dimensioni enormi piene di materiali di risulta o di scarti di lavorazioni contenuti in queste) del terreno dove oggi esiste il P.co Moselli;
-         in data 14 Febbraio u.s. è saltata alla ribalta della cronaca (giornali, siti internet ed emittenti locali) la delicata questione legata al P.co Moselli;
-         con precise Ordinanze Sindacali (notificate dalla Polizia Municipale) agli occupanti di n° 20 appartamenti siti in via Giuseppe Garibaldi è stato imposto lo sgombero dalle loro abitazioni;
-         la stragrande maggioranza di questi appartamenti, sono interessati da evidenti ed importanti manifestazioni fessurative;
Considerato che:
-         già da qualche tempo (almeno un decennio) il P.co Moselli nella sua interezza, presenta evidenti  deformazioni che vanno dalle sconnessioni delle manto stradale, a quelle degli spazi a parcheggio pubblici e a  quelli del verde pubblico;
-         questi eventi, nel contempo, hanno interessato anche gli spazi e le aree condominiali e quelle private;
-         da qualche anno, dopo un lavoro di consolidamento della rete fognaria e delle arterie stradali, l’Ente Comune ha deciso di annettere al patrimonio comunale tutte opere sia sottostanti al manto stradale che quelle di superficie;
-         dal 14 Febbraio le famiglie interessate da questa spiacevole circostanza vivono un dramma che si ripercuote sulla stabilità familiare nonché sul quella psico-fisica dei suoi componenti;
-         tale condizione di imbarazzo, ha comportato un ulteriore allarmismo generalizzato, sulla sicurezza dei 2 complessi abitativi interessati dagli Atti Sindacali.

I sottoscritti Consiglieri, preoccupati sull’incolumità di questi nuclei familiari e sul disagio che vivono da qualche settimana



Interrogano

Il Sindaco o l’Assessore competente, per conoscere:
-          quali sono state le prescrizioni, all’epoca del rilascio del permesso a costruire, (oramai fossero riportate nel verbale dell’epoca) fatte dal Geologo o dai Tecnici ( Ing., Arch., Geom.) della commissione edilizia;
-         se all’epoca del riempimento delle famose vasche, sia stata aperta e denunciata presso gli Uffici Comunali e il Genio Civile di Caserta, un piano cava che certificasse i materiali impiegati per il riempimento e/o la loro caratterizzazione;
-         chi ( Tecnico ) ha collaudato le opere che sono state annesse al patrimonio comunale e le eventuali riserve che l’Amministrazione ha ritenuto segnalare;
-         quale atto amministrativo comunale ha accompagnato il percorso che ha determinato l’emissione delle Ordinanze Sindacali notificate il 14 febbraio u.s.;
-         se esistono ancora le polizze assicurative che garantivano l’Ente comunale sulla perfetta esecuzione dei lavori delle infrastrutture primarie della lottizzazione del Parco Moselli;
-         quali sono state le azioni che l’Amministrazione comunale ha ritenuto attivare dopo l’emissione delle 2 Ordinanze Sindacali sulle risoluzioni delle sconnessioni riscontrate sulle aree annesse al patrimonio comunale (strade, marciapiedi, aree a parcheggio e aree verdi).

Sicuri che il Presidente del Consiglio inserirà all’ o.d.g. del prossimo Consiglio, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.                                                                       
                                                                                                                     
Casapulla lì 28.02.2012


In fede
           I Consiglieri Comunali

                        Giuseppe Piantieri

                      Andrea Martusciello


Risposta del Sindaco Bosco 








Allegato all’ interrogazione n° 2887 del 28 febbraio 2012 “Parco Moselli”
Consiglio Comunale del 12.03.2012


La delicata questione relativa al P.co Moselli, ha assunto ultimamente una maggiore attenzione-importanza, visti i clamori riportati sulla carta stampata, in televisione e attraverso i siti internet, da un mese a questa parte. Chi ricorda la conformazione dei terreni (e qui chi più chi meno la conoscevamo tutti), non poteva non essere preoccupato quando venne presentata richiesta di rilascio dei permessi a costruire. Non siamo tecnici della materia, ma abbiamo assunto nel tempo una esperienza che ci porta a pensare che non furono, all’epoca dei fatti, rispettati tutti i passaggi sia tecnici che amministrativi che potevano snocciolare meglio la problematica. Dai rilievi che deteniamo, si nota benissimo che i palazzi per la maggioranza dei casi sono stati costruiti nella vasche di raccolta degli scarti di lavorazione e che invece una piccola parte di questi sono stati costruiti per metà sono nelle vasche e per metà sono a ridosso di esse. Questo ha determinato tutto quello che è sotto gli occhi di tutti, slittamenti di terreno, cedimento di superfici, sconnessioni di strade, sconnessioni di marciapiedi e manifestazioni fessurative lievi e gravi nelle proprietà private. Queste spiacevoli manifestazioni si sono manifestate quasi subito dopo che la zona è stata abitata, agli inizi degli anni 2000. Chi vi parla, a cavallo tra il 2006 e il 2007 da Assessore alla Viabilità, ebbe il coraggio di convocare quasi tutti gli abitanti del Parco per informarli della decisione dell’Amministrazione, di obbligare il costruttore a ripristinare tutto quello in cui il comune era coinvolto (strade, marciapiedi, fogne, acquedotto e pubblica illuminazione). Questo determinò un grosso sospiro di sollievo e di soddisfazione per chi abitava nella zona in questione, tanto che quando iniziarono i lavori di consolidamento, gli stessi abitanti usarono questa ammissione di responsabilità del costruttore, come prova o pistola fumante nelle proprie e private controversie giudiziarie, che per la stragrande maggioranza hanno avuto buon fine. I lavori iniziarono a metà del 2007, e furono  realizzati in perfetto accordo con l’Ufficio Tecnico Comunale e sostenuti anche da un accordo scritto tra le parti. Gli stessi furono completati sotto la direzione e la super visione di tecnici comunali e di tecnici di parte. Quando gli stessi furono eseguiti, sulla scorta di quanto era prima accaduto, come Amministrazione non volemmo  assumere al patrimonio comunale quanto era stato ripristinato, ma ci riservammo di aspettare un periodo medio lungo per verificare tutto quanto era stato oggetto dell’intervento.
Da più parti, venivano esercitate pressioni per assumere tali opere al patrimonio comunale e quindi, rilasciare al costruttore lo svincolo delle polizze assicurative a garanzia dei lavori effettuati. Noi, all’epoca dei fatti, ritenemmo di non procedere all’acquisizione delle infrastrutture interessate dai lavori di ripristino e di consolidamento.  Successivamente, invece, è facilmente riscontrabile, che la nuova  amministrazione, non solo ha assunto al patrimonio comunale le opere in questione nel marzo del 2010, ma ha anche svincolato al costruttore  le Polizze assicurative a garanzia di tutto. Possiamo affermare con facilità, che è stata una operazione portata a termine con estrema superficialità e senza che venissero completamente prodotte delle perizie che assicurassero la perfetta regola d’arte nell’esecuzione dei lavori. Oggi, a quasi due anni da quella acquisizione al patrimonio comunale di quelle infrastrutture, è sotto gli occhi di tutti come sono ridotte le arterie stradali, i marciapiedi, le aree a parcheggio e gli spazi pubblici.
E’ una vergogna!!
Per quanto riguarda poi, l’evento del 14 febbraio u.s. che ha scatenato uno stato di agitazione e di allarme nella zona in questione, è necessario chiarire anche qui, degli aspetti.
Premesso che è una prerogativa di un qualsiasi Sindaco, emettere una Ordinanza di Sgombero ad horas, ravvisati gli stati di pericolo o presunti tali.
Ma a noi risulta alquanto strano come si sia materializzata quella emessa sulla questione in discussione in questa interrogazione. A questa dopo le note del CTU, quella dei Vigili del Fuoco e quella della Stazione dei Carabinieri di San Prisco, manca quella del tecnico comunale che potesse riassumere il tutto anche dopo un eventuale sopralluogo in loco. Infatti, l’ultima deduzione doveva essere fatta dal comune e questa doveva supportare, da un punto di vista tecnico, l’ordinanza emessa. Tutto questo è un importante tassello mancante del procedimento amministrativo, facendo forse arrivare ad una soluzione affrettata e inadeguata chi materialmente ha firmato l’ordinanza. Altro aspetto preoccupante è che nella stessa ordinanza viene riconosciuto da parte dell’Ente che non si ha una perfetta cognizione di chi abita in quei palazzi. Lasciatecelo dire, questo è preoccupante se non allarmante. In merito all’ordinanza non esprimiamo nessuna opinione se non quella appena evidenziata, che riteniamo poteva essere fondamentale.
E’ fuori discussione però, che l’amministrazione abbia superficialmente svincolato le polizze assicurative che garantivano l’Ente nei confronti del costruttore del P.co, ponendosi così in una posizione sfavorevole e disarmante in una probabile azione amministrativa-giudiziaria .
Oggi, chi entra nella zona, ha uno scenario apocalittico, o addirittura sconvolgente. Marciapiedi che si sagomano alla strada sconnessa e avvallata, pali della pubblica illuminazione che sono inclinati, manto di asfalto spaccato e visibilmente fessurato, spazi a verde sconnessi come un campo da cross e muri di recinzione tra la pubblica proprietà e quella privata che sembrano quasi scomparire  nel terreno. Il tecnico che ha collaudato queste cose solo due anni fa, o era distratto e non ha visto, o il collaudo lo ha fatto seduto comodo alla sua scrivania senza prendere visione del posto.
Crediamo, sia inutile dilungarsi su di una problematica che è  ormai diventata di dominio pubblico ed è sotto gli occhi di tutti.
Noi, contrariamente a quello che vuol far credere qualcuno, siamo vicini alle famiglie che si trovano nella delicata situazione, e a loro va la Ns. piena solidarietà.
Solo per essere chiari, non abbiamo fatto alcuna opera di sciacallaggio o di allarmismo ingiustificato, ma siamo soltanto intervenuti perché chiamati dai condomini del Parco che allarmati dalle ordinanze non sapevano cosa fare e come comportarsi.
Da Consiglieri Comunali sempre responsabili, ma da qualcuno definiti cattivi,  vogliamo porre all’attenzione dell’Aula una soluzione che possa trovarci tutti d’accordo. Vogliamo che stasera il Consiglio Comunale attraverso l’approvazione di una mozione d’ordine, si dia, attraverso un voto unanime, un mandato pieno al Sindaco e alla Giunta al fine di potersi costituire parte civile in tutti i procedimenti giudiziari in corso al fine di tutelare il Comune e i cittadini per quanto è successo, e di chiedere al Sindaco di emettere una apposita ordinanza ad horas, questa volta nei confronti del costruttore, per il ripristino delle strade, dei marciapiedi, dell’asfalto, degli spazi a parcheggio e degli spazi a verde a servizio diretto del P.co Moselli ma anche di tutti i cittadini di Casapulla.
A voi chiediamo quindi, di votare questa mozione, senza che questa sia considerata in nessun modo della sola minoranza.
Questa se votata da tutti, diventerà dell’intero Consiglio Comunale di Casapulla, composto dalla Maggioranza e Minoranza, dai Buoni, dai bravi e dai cattivi!!
Casapulla li 12.03.2012



                                                                       I Consiglieri Comunali

                                                                          Giuseppe Piantieri

                                                                         Andrea Martusciello

Proposta di Mozione d’Ordine

I Consiglieri Piantieri Giuseppe e Andrea Martusciello, propongono al Consiglio Comunale una specifica mozione d’ordine votata all’unanimità da tutti i consiglieri minoranza e maggioranza che diano pieno mandato al Sindaco e alla Giunta di costituirsi parte civile in tutti i procedimenti degli abitanti del P.co Moselli;
Inoltre che impegni il Sindaco, ad emettere un apposita Ordinanza Sindacale ad Horas nei confronti del costruttore Mariano Moselli al ripristino di tutte le infrastrutture del P.co Moselli assunte al patrimonio C/le nel 2010.
Voti: 
Contro: Bosco, Sarogni, Carrillo, Di Giovanni, Gagliardi,Vitelli, Santamaria, Crocco, Sorbo Giovanni, Sorbo  Francesco, Cinotti.(tutta la Maggioranza);
Contro: Fortunato (Minoranza);
Astenuti: Palazzo (Minoranza);
Favorevoli: Piantieri e Martusciello.

Risultato: Mozione Respinta.






mercoledì 15 febbraio 2012

Scandalo a Casapulla. Palazzi a rischio crollo, sgomberate 20 famiglie

Cedono le strutture di due palazzi realizzati dalla società che fa capo a Mariano Moselli. Bosco ordina lo sgombero dei nuclei ma tranquillizza: "Tanto nessuno vi viene a controllare". Nel '98 è stato lo stesso Bosco a rilasciare la concessione in un'area coperta da materiali di risulta edile. Sotto accusa anche la Capital House di Curti


Fonte: Interno 18

CASAPULLA - Alla fine del vecchio millennio, era il 1998, il Comune di Casapulla retto dal sindaco Ferdinando Bosco (anche ora primo cittadino), concedeva un permesso a costruire al signor Mariano Moselli, nato a Grumo Nevano il 6/10/1927. Le costruzioni sarebbero sorte di lì a due anni nella zona di via Garibaldi. Un complesso abitativo che ha rappresentato la nascita di una vera e propria cittadella alle spalle della vecchia Casapulla. Nel 2000, tramite la MMM Commercio Spa, sono state vendute le prime abitazioni. Sono bastati pochi anni però per capire che qualcosa non quadrava. Nel 2005 le prime segnalazioni dei privati che, in un secondo momento, tramite i propri avvocati hanno adito le vie legali contro la società che faceva capo al signor Moselli. Due dei palazzi si sono inclinati, le travi hanno ceduto e i muri sono crepati. Qualcuno è già scappato per l'evidente pericolo crollo, altri sono rimasti e nella giornata di lunedì 14 febbraio 2012 dal Comune di Casapulla è stato notificato l'ordine di sgombero 'ad horas' (che vedrete in video). In pratica sono 20 i nuclei familiari che dall'oggi al domani sono costretti a lasciare le proprie abitazioni. Grave l'episodio in quanto il Comune di Casapulla ha ordinato lo sgombero senza avvalersi del parere nè del Ctu nè dei Vigili del Fuoco. In pratica il sindaco Bosco ha provveduto solo a coprirsi le spalle qualora gli edifici, da un momento all'altro, dovesse cedere. Il rischio è altissimo, come testimoniano anche le immagini in video (che verrà pubblicato tra un'ora circa). In sostanza il complesso abitativo è stato realizzato su un'area che prima ospitava delle vasche all'interno delle quali venivano effettuati i lavori per la realizzazione di mattonelle. Le stesse vasche sono successivamente state riempite con materiale di risula edile. Questo il motivo per cui le colonne dei palazzi non hanno retto (le immagini lo dimostrano). Situazione a conoscenza del Comune di Casapulla sia al momento in cui ha rilasciato la concessione a costruire, sia ora che ha provveduto a notificare le ordinanze di sgombero senza i pareri di Ctu e Vigili del Fuoco. Cosa ancora più grave, denunciata pubblicamente dalle persone residenti in quei palazzi: "Il sindaco ci ha notificato l'ordinanza ma ci ha detto di stare tranquilli tanto non verrà nessuno a mandarci via". Chiara testimonianza del fatto che Bosco abbia provveduto a 'mettersi a posto' senza tener conto del reale pericolo che corrono 20 nuclei familiari. Come se non bastasse, nel febbraio 2010 la Capital House (di Curti) ha provveduto alla vendita di uno degli appartementi in questione (i processi al Tribunale di Napoli erano iniziati nel 2006) alla famiglia Noletti-Piccirillo che, oggi, ha deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto con l'agenzia immobiliare. Proprio alla Capital House abbiamo fatto visita con tanto di telecamere. Il responsabile, che in maniera violenta ha provato ad allontanarci dalla sede di Curti, è risultato alla fine essere proprio il firmatario della proposta di vendita della casa in questione.

martedì 7 febbraio 2012

ECCO LA PROVA: È STATO GIULIO TREMONTI A DARE IL "COLPO DI GRAZIA" AL CAVALIERE

Fu l'ex ministro dell'Economia a opporsi al decreto anti-crisi da presentare a Cannes, dove si riuniva il G20.
La mossa costrinse Berlusconi a presentarsi al summit a mani vuote. 
Ecco la lettera del  consigliere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che svela tutti i retroscena



Era la mattina del 3 novembre quando Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti erano seduti uno davanti all’altro nell’aereo che li portava a Cannes per un G20 delicato e per molti versi drammatico visto che tra i temi in agenda c’era proprio la crisi italiana. Motivo per cui il Cavaliere avrebbe voluto presentarsi al summit con in mano un decreto che recepisse la lettera di intenti inviata a Bruxelles dal governo italiano solo una settimana prima. Un segnale, ripeteva Berlusconi in quei giorni, importante rispetto ai nostri partner internazionale e ai mercati.

Quel decreto, la storia è nota, non arrivò mai. E a Cannes il Cavaliere si presentò a mani vuote. La ragione è nota, almeno agli addetti ai lavori, visto che il tam tam dentro al governo e al Pdl metteva sul banco degli imputati proprio il ministro dell’Economia. Da oggi, però, quello che fino a ieri era un semplice retroscena giornalistico diventa un fatto certo e comprovato. Con tanto di sigillo di Pasquale Cascella, consigliere per la comunicazione del presidente della Repubblica. È lui a raccontare che poche ore prima del Consiglio dei ministri che il 2 novembre avrebbe dovuto approvare il decreto fu proprio Tremonti a mettersi di traverso. Si presentò al Quirinale e a Giorgio Napolitano disse di essere assolutamente contrario al decreto. «Il ministro - racconta Cascella - si era “detto convinto” si dovessero “definire solo le misure più urgenti tra quelle indicate” e lo si dovesse fare “nella forma della presentazione di emendamenti alla legge di Stabilità” in quel momento all’esame del Senato».

E così, invece di presentarsi al G20 di Cannes con in mano un decreto legge che sarebbe entrato subito in vigore e avrebbe rappresentato un segnale forte per l’Ue e i mercati, Berlusconi arrivò al summit con un semplice maxi-emendamento alla legge di Stabilità, cioè nulla di preciso e di definitivo visto che un testo del genere viene modificato e ritoccato più volte durante i passaggi in Parlamento. Il segnale, insomma, fu debolissimo. E il Cavaliere ne era ben consapevole tanto che nei giorni del braccio di ferro con Tremonti che precedettero il Consiglio dei ministri i toni superarono più volte i livelli di guardia. Con un faccia a faccia nel quale il titolare dell’Economia arrivò a chiedere al premier di «fare un passo indietro perché per l’Europa e i mercati il problema sei tu». Eloquente la risposta di Berlusconi: «La colpa è tua visto che sono tre anni che vai a sputtanarmi in giro per il mondo». Gli ultimi scambi di uno scontro che andava avanti da mesi e che già una settimana prima di quel 2 novembre era stato durissimo. Alla stesura della lettera d’intenti da portare a Bruxelles, infatti, Tremonti si guardò bene di partecipare e solo a tarda sera fu convocato a Palazzo Grazioli perché il Cavaliere pretendeva un suo via libera. Altrimenti, fu lo sfogo dell’allora premier, «domani al Consiglio europeo ci mando Giulio così finalmente si assume qualche responsabilità».

Al di là dei retroscena e delle ricostruzioni giornalistiche, dunque, a confermare che fu proprio Tremonti a stoppare il decreto è oggi il Quirinale. Fonte, vogliamo immaginare, piuttosto attendibile. Napolitano, insomma, non fece altro che «prendere atto» (parole di Cascella) delle «riserve presenti all’interno della compagine governativa». Che poi erano quelle del solo Tremonti visto che tutti il resto del governo, nessuno escluso, spingeva per il decreto. Come è finita è storia nota. Con Sarkozy che proprio a Cannes spinse per un vero e proprio «commissariamento» dell’Italia e l’Fmi che decide di «monitorare» i conti italiani. Dieci giorni dopo e con lo spread alle stelle - il 12 novembre - Berlusconi salirà al Colle per dimettersi.

martedì 10 gennaio 2012

Sindaco se ha coraggio, ci affronti in una pubblica assemblea, dove tutti possono verificare chi è il Bugiardo e chi è l' Ignorante. Lo faccia...non esiti...Noi aspettiamo!!




















In merito alle diverse dichiarazioni rese dal Sindaco di Casapulla, attraverso i comunicati diramati agli organi di stampa, e in particolare dopo il Ns. manifesto pubblico sulla vicenda del riconoscimento dei debiti fuori bilancio riferiti ai terreni della zona P.I.P. di Casapulla, siamo nostro malgrado, di nuovo costretti a chiarire al capo dell’Amministrazione la questione che forse volutamente lui “IGNORA”. Forse, è colpa della memoria corta o dell’ignoranza di chi vuole per forza girare una frittata stracotta o palesemente bruciata, se parliamo ancora di questa delicata faccenda. Quello che questo Sindaco è stato capace di combinare nel 1998 non è poco, e non e poco quello che vorrebbe far credere a chi non conosce veramente i fatti. Vero è, che nel 1987 furono dall’amministrazione dell’epoca, indicati i terreni che formavano la futura zona del Piano Insediamenti Produttivi della cittadina, e che gli stessi terreni restarono per dieci anni (fino al 1998) gravati dal vincolo di esproprio e di occupazione da parte del Comune di Casapulla.
Fin qui, tutto sembra essere chiaro e cristallino, ma “qualcuno” ha volutamente ignorato che trascorsi i dieci anni, non era più possibile occupare le zone così individuate, per la decadenza del vincolo preordinato e quindi i terreni in questione, dovevano ritornare ad essere terreni normali senza più essere a disposizione del vincolo.
Il Sindaco, dimentica anche, che solo dopo 8 mesi dalla decadenza del vincolo preordinato, con un atto illegittimo e precisamente il decreto Dirigenziale n°5 del maggio 1998, furono requisiti senza nessun titolo i terreni in questione e con un piano scaduto che poteva giustificare tale atto. Si dimentica inoltre, che all’epoca dei fatti, sarebbero bastati solo 48.000 €uro per pagare i proprietari dei terreni e che a causa di questa occupazione usurpativa e illegittima il comune dovrà sborsare 793.003,54. Per quanto riguarda poi lo “sconto” che viene ogni volta da lui richiamato, è una ulteriore burla consumata nei confronti dei cittadini di Casapulla.
La sentenza del Tribunale di Santa Maria C.V., infatti, ha riconosciuto in 998.292,68€ la somma che l’Ente avrebbe dovuto corrispondere ai due ex proprietari dei terreni e che la stessa come tutte le sentenze può essere ridotta attraverso accordi di transazione con i debitori. Un dato è certo, nessun istituto di credito o banca dopo 13 anni riconosce tassi di interessi cosi alti su delle somme cosi irrisorie. Parliamo di 48.000€ che dopo 13 anni sono diventati 998.292,68€ poi ridotti a 793.003,54€ per gentile concessione dei creditori e non certo per la bravura di qualche amministratore comunale.
Per quanto riguarda le dichiarazioni rese ai cittadini, sono delle ulteriori fesserie che il Sindaco vuole far credere per sminuire la sua incapacità amministrativa.
La somma che dovrà essere liquidata ai proprietari dei terreni in questione, peserà moltissimo sulle casse comunali bloccando del tutto la realizzazione di future opere.
Inoltre le somme utilizzate per il debito dovevano servire per il completamento delle infrastrutture secondarie, per l’impianto semaforico che sarebbe dovuto nascere nella rotonda prima del sottopasso della ferrovia in direzione Recale e per il completamento della sala conferenze a servizio degli opifici di tutta la zona P.I.P.
Senza questi fondi, tutte queste opere non potranno essere realizzate e che nel contempo, dovranno essere pagate le rate del mutuo.
Ecco perché i cittadini non devono e non possono stare tranquilli, alla fine pagheranno per queste “scellerate scelte” che il Sindaco ha fatto e che adesso vuole cercare di coprire ad ogni costo.
Il caro Sindaco ha la sfortuna di avere due consiglieri d’opposizione vigili e per nulla distratti, non sono ne ignoranti ne in malafede, ne tantomeno hanno accettato di tradire al loro mandato elettorale, sono Consiglieri Comunali liberi di denunciare tutto quello che non va per il bene della cittadinanza di Casapulla verso cui nutrono profondo rispetto.
Per quanto ci riguarda siamo pronti ad un pubblico confronto, il Sindaco convochi un Consiglio Comunale sulla questione.
Noi, carte alla mano, chiariremo alla cittadinanza quanto successo e di chi, secondo noi, sono realmente le responsabilità del danno procurato.
Se, come dichiara il Sindaco Bosco, non ha colpe, crediamo che non ci sia nessun problema a convocare tale incontro, anzi potrà essere l’occasione per dimostrare chi ha ragione, chi è ignorante e chi è in malafede.
Se, come dichiara il Sindaco Bosco, facciamo terrorismo psicologico, ci denunci alle Autorità Giudiziarie per diffamazione e calunnie.
Noi, nell’attesa di una delle sue decisioni, restiamo sereni e tranquilli e continueremo a lavorare bel il bene della nostra Casapulla.

                                                                                  I Consiglieri Comunali
                                                                     Peppe Piantieri e Andrea Martusciello

giovedì 24 novembre 2011

Rossi (Pd) ammette: "Mi manca Berlusconi, ora dobbiamo trottare"

Il governatore della Toscana rimpiange il Cavaliere perché "con lui era facile: bastava dargli addosso". E rottama Veltroni e D'Alema: "Non costruiscono il partito.




Le dimissioni di Silvio Berlusconi hanno spiazzato chi negli ultimi mesi non ha fatto altro che ripetere, fino alla nausea, il solito ritornello "Berlusconi dimettiti".
Lo ammette persino il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che, ospite di Un giorno da pecora su Radio Due ha detto: "Mi manca. Con lui era facile in fondo: bastava dargli addosso, e via". Con il nuovo governo invece la vita del politico di opposizione è difficile: "Ora bisogna trottare di più, tutti quanti", ha detto Rossi.
Eppure il Pd continua ad essere diviso tra le sue correnti perché, spiega Rossi, "Lo usano tutti, ma nessuno gli vuole bene". Il governatore si riferisce a "tutti quelli che lavorano poco per costruirlo, mentre un partito deve essere costruito", in particolare a Walter Veltroni - "uno che il Pd l’ha pure costruito ma dovrebbe capire che ora è arrivato il momento di farsi da parte. Aveva detto che sarebbe andato in Africa..." e Massimo D’Alema - "dovrebbe capire che un’epoca si è chiusa: probabilmente avrà dei ruoli internazionali, però basta...". Di Veltroni, in particolare, Rossi non condivide la concezione di partito liquido: "A me piace un partito organizzato e disciplinato". Molto meglio invece Dario Franceschini, "una persona che, invece, lavora per costruire il partito", mentre Matteo Renzi "è giovane e dovrà farsi, per ora sta governando bene Firenze, ma ci sono dei nodi che deve sciogliere".








Il governo Monti? Un golpe Per Sansonetti l'artefice è Napolitano l'antidemocratico

L'ex direttore di Liberazione spara ad alzo zero contro il capo dello Stato: "Non ha mai avuto un buon rapporto con la democrazia". E sul governo Monti: "Un colpo di stato moderno".



Con il governo Monti è avvenuto "un colpo di Stato moderno, è stata violata la legalità e sospesa la sovranità popolare". Il responsabile di tutto questo? Giorgio Napolitano.
Non usa mezzi termini il direttore de Gli Altri, Piero Sansonetti per commentare la situazione politica contingente.
E, in un'intervista su ItaliaOggi, spara ad alzo contro il capo dello Stato. "Napolitano, come gran parte del vecchio gruppo dirigente comunista non ha mai avuto un buon rapporto con la democrazia", dichiara Sansonetti, che poi continua nell'analisi storica del rapporto che il vecchio Pci (di cui faceva parte il presidente della Repubblica) aveva con la democrazia. "C'era l'idea della democrazia come cosa importante, ma subalterna alla ragiona assoluta che poteva essere di partiti o di stato. In questo caso alla ragione di Stato", si legge su ItaliaOggi.
Insomma, anche per Sansonetti, l'esecutivo Monti ha inaugurato una stagione priva di regole democratiche, in favore di quelle economiche. Ma, sostiene l'ex direttore di Liberazione, questa "è una tesi che rispetto, ma è una tesi totalitaria. Del resto io rispettavo anche il comunismo che era totalitario, poi il mio pensiero si è evoluto".
Infine, Sansonetti ne ha anche per il Partito democratico: "Vota con Berlusconi, è a favore di questo governo e quindi si è berlusconizzato".